Nell’ottica del “coraggio di farsi ultimi” si inserisce il ruolo fondamentale dei “ministri dell’eucarestia”. Abbiamo incontrato due di loro che ci hanno illustrato in cosa consiste il loro ‘coraggio’. Una dei due volontari ci ha amichevolmente confessato di paragonare il suo ruolo a quello di un tubicino attraverso il quale passa l’acqua; quello che si prefigge ogni giorno è proprio questo: essere come quel tubicino, essere ‘mezzo per la fede’. L’altro signore ci ha fatto riflettere, con esempi tratti dalla sua esperienza personale e quindi apprezzabili in quanto realistici, di come sia importante l’ascolto. Particolare è stato proprio il taglio che ha dato a questa facoltà: l’ascolto non deve essere tanto un mezzo per dire qualcosa a qualcuno ma, molto più primitivamente, un atto per permettere al nostro interlocutore di svuotarsi da ansie e preoccupazioni.
Il coraggio di farsi ultimi di questi due volontari era percepibile dal loro sguardo, dalla convinzione con cui, l’una diceva di aver trovato e dato speranza in situazioni disastrate, mentre l’altro ci invitava ad essere un qualcuno con cui ‘sfogarsi’ prima che con cui ‘parlare’.
Un incontro che al termine ha lasciato in noi un incoraggiamento ad avere fiducia e speranza che nelle persone che diventeremo un domani ci sia quella scintilla che muoveva i nostri volontari.
Gruppo Scout AGESCI Salzano 1